Tratto da "IL MONDO INFESTATO DAI DEMONI" di CARL SAGAN

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Una cauta dichiarazione fatta nel 1993 dall’American Psychiatric Association accetta la possibilità che qualcuno possa dimenticare, come forma di difesa, violenze sessuali subite nell’infanzia, ma mette in guardia che

"non si sa come distinguere con assoluta esattezza ricordi fondati su fatti veri e ricordi derivati da altre fonti... Un individuo ripetutamente interrogato può essere indotto a riferire "ricordi" di eventi che non si sono mai verificati. Non si sa quale proporzione degli adulti che riferiscono di avere subito abusi sessuali nella loro infanzia dica il vero... Se lo psichiatra ha una forte convinzione preconcetta che i problemi del paziente abbiano origine in abusi sessuali o in altri fattori, è molto probabile che il suo atteggiamento interferisca con una valutazione e un trattamento appropriato dei casi."

Un rifiuto insensibile delle accuse di orribili violenze sessuali può essere una spietata ingiustizia, ma un’ingiustizia altrettanto crudele è quella di chi interferisce con i ricordi delle persone, infondendo in esse falsi ricordi di abusi subiti nell’infanzia, disintegrando famiglie unite, e persino facendo incarcerare genitori innocenti. Lo scetticismo è essenziale in entrambe le direzioni. Orientarsi fra questi due estremi può essere molto difficile.

Le prime edizioni dell’importante libro di Ellen Bass e Laura Davis The Courage to Heal: A Guidefor Women Survivors of Child Sexual Abuse, uscito nel 1988, danno un consiglio illuminante ai terapisti.

"Credere a chi sostiene di aver subito violenza. Dovete credere che la vostra cliente abbia effettivamente subito violenza, anche se ha dei dubbi lei stessa... La vostra cliente ha bisogno che voi crediate fermamente che ha subito violenza. Condividere i dubbi di una cliente sarebbe come condividere la convinzione di una cliente con tendenze al suicidio che il suicidio sia la migliore via d’uscita. Se una cliente non è sicura di avere subito violenza, ma pensa che potrebbe averla subita, comportatevi come se l’avesse subita davvero. Finora, fra le centinaia di donne con cui abbiamo parlato e le centinaia di cui abbiamo sentito narrare i casi, nessuna, dopo avere sospettato di avere subito violenza e avere esaminato quanto le era accaduto, ha accertato di non averla subita."

Ma Kennethy V. Lanning, agente speciale con compiti di supervisione all’Unità di istruzione e ricerca in scienza del comportamento alla FBI Academy a Quantico, Virginia - uno fra i principali esperti sulla vittimizzazione sessuale dei bambini - si chiede: "È forse per compensare secoli di negazione che accettiamo ora ciecamente qualsiasi affermazione di abusi sessuali su bambini, per quanto assurda o improbabile possa essere?" "Non mi importa se è vero o no", risponde un terapeuta californiano citato dal "Washington Post". "Quel che è in realtà accaduto non ha alcuna importanza per me... Noi tutti viviamo in un’illusione."

L’esistenza di una qualsiasi falsa accusa di abusi sessuali sui bambini - e specialmente di quelle create con l’assistenza di una figura autorevole - mi pare abbia rilevanza per il problema dei rapimenti da parte di alieni. Se ci sono persone che possono essere indotte a ricordare falsamente, con grande passione e convinzione, di aver subito violenza dai loro genitori, altre non potrebbero essere indotte a ricordare falsamente, con altrettanta passione e convinzione, di aver subito violenze sessuali da parte di alieni?

Quanto più esamino dichiarazioni di persone che sostengono di essere state rapite da alieni, tanto più esse mi sembrano simili alle relazioni di "ricordi ricuperati" di abusi sessuali su bambini. C’è inoltre una terza categoria di affermazioni affini, concernenti "ricordi" rimossi di culti rituali satanici, in cui si dice figurino con grande rilievo torture sessuali, infanticidio e cannibalismo. In una ricerca condotta su duemilasettecento membri dell’American Psychological Association, un 12 per cento hanno riferito di avere trattato casi di violenze rituali sataniche (mentre il 30 per cento hanno riferito casi di abusi compiuti nel nome della religione). In anni recenti, negli Stati Uniti vengono riferiti circa diecimila casi di violenze sataniche all’anno. Una frazione significativa delle persone che sbandierano il pericolo del satanismo rampante in America, compresi i funzionari che hanno la responsabilità di imporre le leggi e che organizzano seminari sull’argomento, risultano essere fondamentalisti cristiani; le loro sette credono nell’esistenza letterale di un diavolo che si ingerisce nella vita quotidiana delle persone. La connessione è istituita nettamente nel detto: "Se non c’è Satana, non c’è Dio".

Su quest’argomento c’è, a quanto pare, una credulità diffusa della polizia. Ecco alcune frasi tratte dall’analisi dell’esperto dell’FBI Lanning sul tema Satanic, Occult and Ritualistic Crime, fondata su un’esperienza amara e pubblicata nel numero dell’ottobre 1989 della rivista professionale "The Police Chief":

"Quasi tutte le discussioni del satanismo e della stregoneria sono interpretate alla luce delle credenze religiose del pubblico. È la fede, non la logica o la ragione, a governare le credenze religiose della maggior parte delle persone. Di conseguenza, alcune persone incaricate di far rispettare la legge, pur essendo normalmente scettiche, accettano le informazioni che vengono diffuse in tali conferenze senza valutarle criticamente o discuterne le fonti... Per qualcuno il satanismo è un qualsiasi sistema di credenze religiose diverso dal proprio."

Lanning offre poi un lungo elenco di sistemi di credenze che ha sentito personalmente descrivere in tali conferenze come satanismo. Nell’elenco figurano il cattolicesimo, le chiese ortodosse, l’islamismo, il buddhismo, l’induismo, il mormonismo, il rock and roll, lo spiritismo, l’astrologia e in generale le credenze della New Age. Non abbiamo qui un’indicazione sufficiente su come hanno inizio i pogrom e le cacce alle streghe? "Nell’ambito del sistema personale di credenze religiose di un funzionario incaricato di far rispettare le leggi", continua Lanning,

"il cristianesimo può essere il bene e il satanismo il male. Per la Costituzione, però, entrambi non sono né bene né male. Questo è un concetto importante ma difficile da capire per molti fra i funzionari incaricati di garantire l’osservanza delle leggi. Essi sono pagati per far rispettare il codice penale, non i Dieci comandamenti... Il fatto è che sono stati commessi molti più crimini e violenze sui bambini nel nome di Dio, Gesù e Maometto che non nel nome di Satana. Quest’affermazione non piacerà a molti, ma ben pochi potranno contestarla."

Molti di coloro che sostengono di avere assistito a violenze durante riti satanici descrivono rituali orgiastici grotteschi nei quali vengono uccisi e mangiati neonati. Affermazioni analoghe sono state fatte a carico di gruppi vituperati dai loro detrattori, nel corso di tutta la storia d’Europa, compresi i congiurati di Catilina a Roma, gli ebrei per lo spargimento di sangue nel giorno della Pasqua, e i cavalieri templari quando il loro ordine fu sciolto nel Trecento in Francia. Per una curiosa ironia, le relazioni di infanticidi cannibalistici e di orge incestuose furono fra le accuse usate dalle autorità pagane di Roma per perseguitare i primi cristiani. Dopo tutto, nel Vangelo di Giovanni (ó, 53) si diceva: "In verità, in verità io vi dico che se non mangiate la carne del Figliuol dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete la vita in voi". Benché nel versetto seguente si chiarisca che Gesù parla di mangiare la sua carne e di bere il suo sangue, i critici ostili potrebbero avere frainteso l’espressione greca "Figliuolo dell’uomo" nel senso di "bambino" o "neonato". Tertulliano e altri fra i primi Padri della Chiesa si difesero strenuamente contro queste accuse grottesche.

Oggi il fatto che non venga presentato alla polizia un numero corrispondentemente elevato di denunce di neonati e bambini scomparsi viene spiegato con la procreazione speciale di neonati a tale scopo: una tesi che ricorda quella sostenuta dalle persone "rapite" da alieni, secondo le quali sarebbero in corso vasti esperimenti di incroci fra alieni ed esseri umani. Come nel caso del rapimento da parte di alieni abbiamo menzionato il ripetersi del fenomeno in generazioni diverse della stessa famiglia, così si dice che le violenze associate ai culti satanici si trasmettano in certe famiglie di generazione in generazione. A quanto so, come nel caso del rapimento da parte di alieni, in tribunale non è mai stata addotta alcuna prova fisica a sostegno di tali tesi. La loro efficacia emotiva è però evidente. La semplice possibilità che tali cose possano accadere stimola noi mammiferi all’azione. Quando prestiamo fede al rituale satanico, miglioriamo anche lo status sociale di coloro che ci mettono in guardia contro il presunto pericolo.

Consideriamo i seguenti cinque casi: 1) Myra Obasi, un’insegnante della Louisiana, era posseduta dai demoni: questa era la convinzione a cui erano giunte lei e le sue sorelle dopo avere consultato un praticante del vodù. Fra le prove c’erano gli incubi di cui soffriva un suo nipote. Partirono allora per Dallas lasciando a casa i loro cinque figli, dopo di che le sorelle cavarono gli occhi alla signora Obasi. A1 processo lei le difese, dicendo che avevano cercato di aiutarla. Ma il vodù non è una forma di venerazione del maligno, bensì un incrocio fra cattolicesimo e religione nativista afro-haitiana. 2) Certi genitori picchiano a morte i loro figli perché non vogliono abbracciare il loro tipo di cristianesimo. 3) Un molestatore di bambini giustifica i suoi atti leggendo alle sue vittime la Bibbia. 4) A un ragazzo di quattordici anni sono stati strappati gli occhi durante una cerimonia di esorcismo. Il suo aggressore non è un satanista, bensì un pastore protestante fondamentalista impegnato in attività religiose. 5) Una donna pensa che il suo figlio dodicenne sia posseduto dal demonio. Dopo avere avuto un rapporto incestuoso con lui, lo decapita. Ma nella "possessione" non c’è alcun contenuto rituale satanico.

Il secondo e il terzo di questi casi provengono dagli archivi dell’FBI. Gli ultimi due sono tratti da uno studio compiuto nel 1994 dalla dottoressa Gail Goodman, una psicologa dell’Università della California a Davis, e da suoi collaboratori, per il National Center on Child Abuse and Neglect. Essi esaminarono più di dodicimila relazioni di abusi sessuali implicanti culti rituali satanici, e non riuscirono a trovarne nemmeno uno che reggesse al loro esame. I terapeuti riferivano di violenze sataniche fondandosi esclusivamente, per esempio, su affermazioni fatte dai pazienti trattati mediante ipnoterapia o sul "timore di simboli satanici da parte di bambini". In alcuni casi la diagnosi veniva fatta sulla base di un comportamento comune a molti bambini. "Solo in pochi casi si menzionarono prove fisiche, di solito "cicatrici"". Per lo più, però, queste erano scarsamente visibili o inesistenti. "Anche quando c’erano cicatrici, non si stabiliva se fossero state o no le vittime stesse a ferirsi". Anche questa situazione è molto simile a casi di rapimento da parte di alieni, di cui ci occuperemo più avanti. George K. Ganaway, professore di psichiatria alla Emory University, suggerisce che "la causa probabile più comune di ricordi legati a culti potrebbe benissimo essere un reciproco inganno fra paziente e terapeuta".

 

Uno dei casi più inquietanti di "ricordi recuperati" di abusi subiti durante rituali satanici è stato riferito da Lawrence Wright in un notevole libro uscito nel 1994, Remembering Satan. Il caso è quello di Paul Ingram, un uomo che potrebbe essersi rovinato per sempre per essere stato troppo credulone, troppo suggestionabile, troppo poco critico. Nel 1988 Ingram era presidente del Partito repubblicano a Olympia, nello stato di Washington; primo vicesceriffo, era un uomo che godeva di buona considerazione, era molto religioso e aveva il compito di mettere in guardia i ragazzi durante le riunioni scolastiche contro i pericoli della droga. Poi venne il momento da incubo in cui una delle sue figlie - dopo una seduta molto carica di tensione, in un ritiro religioso fondamentalista - avanzò la prima di molte accuse, ognuna più spaventosa delle precedenti, secondo le quali Ingram avrebbe abusato di lei, l’avrebbe ingravidata, torturata, offerta ad altri vicesceriffi, introdotta ai riti satanici, e avrebbe smembrato e mangiato neonati... Tutto questo, disse la figlia di Ingram, era continuato a partire dalla sua infanzia fin quasi al giorno in cui lei aveva cominciato a "ricordare" tutto.

Ingram non riusciva a capire perché sua figlia dovesse mentire su tutte quelle cose, che lui non ricordava. Ma gli investigatori della polizia, uno psicoterapeuta consulente e il suo ministro del culto alla chiesa di Living Water gli spiegarono tutti che gli autori di violenze sessuali spesso rimuovevano il ricordo dei loro crimini. Stranamente distaccato, ma al tempo stesso voglioso di cooperare, Ingram si sforzò di ricordare. Dopo che uno psicologo ebbe usato su di lui una tecnica di ipnosi a occhi chiusi per metterlo in uno stato di trance, Ingram cominciò a visualizzare qualcosa di simile a ciò che stava descrivendo la polizia Quelli che gli si affacciavano alla mente non assomigliavano a veri ricordi, ma piuttosto a frammenti di immagini viste attraverso una sorta di nebbia. Ogni volta che ne produceva uno veniva incoraggiato e spinto a continuare, tanto più quanto più odioso era il contenuto. Il suo pastore gli assicurò che Dio avrebbe permesso solo a ricordi autenticl di emergere nelle sue fantasticherie.

"Mi sembra quasi di farcela", disse Ingram, "ma non ci riesco." Suggerì che di queste sue difficoltà potesse essere responsabile un demonio. Sotto la stessa sorta di influenze, con le voci circolanti nella chiesa sugli ultimi orrori che Ingram stava confessando, e le pressioni esercitate dalla polizia, gli altri suoi figli e anche sua moglie cominciarono a "ricordare". Cittadini importanti furono accusati di partecipare ai riti orgiastici. Anche altrove in America funzionari deputati all’applicazione delle leggi cominciarono a prestare attenzione a questo tipo di crimini. Alcuni dissero che questa era solo la punta dell’ iceberg.

Quando il pubblico ministero chiese la perizia di Richard Ofshe, di Berkeley, questi fece un esperimento di controllo. Fu un soffio d’aria nuova. Quando Ofshe suggerì a Ingram che egli aveva costretto suo figlio e sua figlia a commettere incesto e gli chiese di usare la tecnica di "recupero dei ricordi" che aveva imparato, Ingram recuperò prontamente anche il ricordo di queste cose. Non c’era stato bisogno di alcuna pressione o intimidazione, ma erano stati sufficienti il semplice suggerimento e la tecnica del ricordo. Ma il figlio e la figlia, che pure avevano "ricordato" molte altre cose, negarono che tali fatti fossero mai accaduti. Messo di fronte a queste testimonianze contrarie, Ingram negò con forza di essersi mai inventato qualcosa o di essere stato influenzato da altri. Il suo ricordo dl questi fatti era altrettanto chiaro e "reale" di tutti gli altri suoi ricordi.

Una sua figlia descrisse, a dimostrazione della tortura e degli aborti che le erano stati imposti, le terribili cicatrici rimaste sul proprio corpo. Quando però fu sottoposta a esame medico, non risultò visibile alcuna cicatrice. Il pubblico ministero non accusò mai Ingram di violenze sataniche. Ingram si rivolse a un avvocato che non aveva nessuna esperienza di diritto penale. Su consiglio del pastore, non lesse neppure la relazione di Ofshe, perché gli dissero che gli avrebbe solo confuso le idee. Si dichiarò colpevole di sei imputazioni di stupro, e infine fu arrestato. In carcere, mentre stava attendendo il giudizio, lontano dalle figlie, dai suoi colleghi della polizia e dal suo pastore, ci ripensò. Chiese di ritirare la sua ammissione di colpevolezza. I suoi ricordi gli erano stati estorti a forza. Egli non aveva distinto fra ricordi reali e una sorta di fantasticherie.

La sua richiesta fu rifiutata e oggi sta scontando una condanna a vent’anni di carcere. Se, anziché nel Novecento, fosse vissuto nel Cinquecento, forse la sua intera famiglia sarebbe stata bruciata sul rogo, insieme a buona parte dei principali cittadini di Olympia, Washington.

L’esistenza di una relazione dell’FBI estremamente scettica sull’argomento generale degli abusi satanici (Investigator’s Guide to Allegations of "Ritual" Child Abuse di K.V. Lanning, del 1992) è ignorata tranquillamente dai fanatici. Similmente, uno studio del 1994 del dipartimento di Sanità britannico sulle asserzioni di violenze sataniche concluse che, su ottantaquattro casi addotti, nessuno era risultato fondato. A che cosa si deve allora tutto l’interesse che circonda l’argomento? Lo studio spiega:

La campagna della Chiesa cristiana evangelica contro nuovi movimenti religiosi ha potentemente incoraggiato l’identificazione di abusi satanici. Altrettanto importanti, se non di più, nella diffusione dell’idea di abusi satanici in Gran Bretagna, sono gli "specialisti", americani e britannici. Essi possono anche non avere alcuna qualifica professionale, ma attribuiscono la loro specializzazione all’"esperienza di casi".

Chi crede che i culti demoniaci rappresentino effettivamente un serio pericolo per la nostra società tende a spazientirsi con gli scettici. Consideriamo quest’analisi di Corydon Hammond, Ph. D., ex presidente dell’American Society for Clinical Hypnosis:

"Vi suggerirò che queste persone [gli scettici] o 1) sono ingenue e hanno una limitata esperienza clinica, o 2) hanno una sorta di incredulità come quella che certi hanno verso l’Olocausto o sono intellettuali scettici che dubitano di tutto; o 3) praticano loro stessi tali culti. E posso assicurare che ci sono persone del genere... Ci sono medici, professionisti della sanità mentale, che praticano tali culti, e che li trasmettono da una generazione all’altra... Io penso che i risultati delle ricerche siano molto chiari. Abbiamo tre studi: uno ha trovato che il 25 per cento dei pazienti esterni multipli [affetti da personalità multipla] sono stati vittime di violenze in culti demoniaci, un altro ha trovato per gli stessi pazienti una percentuale del 20 per cento, mentre un terzo ha trovato una percentuale del 50 per cento in un’unità specializzata di pazienti ricoverati."

In alcune sue dichiarazioni, Hammond sembra credere che la CIA abbia eseguito esperimenti di controllo di una mentalità satanica nazista su decine di migliaia di cittadini americani all’oscuro di tutto. Il motivo dominante dei satanisti, secondo Hammond, è il desiderio di "creare un ordine satanico che governi il mondo".

Per ciascuna delle tre categorie di "ricordi recuperati" ci sono terapeuti specializzati: specialisti dei rapimenti da parte di alieni, specialisti dei culti satanici e specialisti nel richiamo di ricordi rimossi di abusi sessuali subiti nell’infanzia. Come avviene comunemente nella cura delle malattie mentali, i pazienti si rivolgono, per propria scelta o per consiglio altrui, a un terapeuta la cui specialità sembra pertinente al tipo di disturbo di cui soffrono. In tutt’e tre le categorie, il terapeuta aiuta il paziente a recuperare immagini di eventi che avrebbero avuto luogo molto tempo prima (in qualche caso anche decenni prima); in tutt’e tre, è noto che almeno alcuni terapeuti pongono domande fondamentali, le quali finiscono per essere ordini di ricordare (stavo per scrivere "confessare") dati da figure dotate di autorità a pazienti suggestionabili; in tutt’e tre ci sono reti di terapeuti che traggono profitto dalle storie dei clienti e dall’applicazione di metodi terapeutici; in tutt’e tre i terapeuti sentono la necessità di difendere la loro attività professionale contro colleghi più scettici; e in tutt’e tre non si tiene in alcuna considerazione l’ipotesi iatrogena; infine, la maggioranza di coloro che denunciano di essere stati oggetto di abusi sessuali sono invariabilmente donne. A tutt’e tre le categorie è comune - con le eccezioni menzionate - l’assoluta assenza di prove fisiche. In considerazione di tutto questo non è difficile chiedersi se i rapimenti da parte di alieni non possano far parte di un quadro più vasto.

Quale potrebbe essere questo quadro più vasto? Ho rivolto questa domanda al dottor Fred H. Frankel, professore di psichiatria alla Medical School di Harvard, primario di psichiatria al Beth Israel Hospital a Boston e grande esperto sull’ipnosi. Ecco la sua risposta:

"Se i rapimenti da parte di alieni fanno parte di un quadro più vasto, qual è in effetti questo quadro? Ho timore ad avventurarmi là dove non osano volare gli angeli; tuttavia tutti i fattori da lei descritti alimentano quella che alla svolta del secolo veniva descritta come "isteria". Il termine è stato purtroppo usato così diffusamente che i nostri contemporanei, nella loro dubbia saggezza... non solo l’hanno lasciato cadere, ma hanno anche perso di vista i fenomeni che rappresentava: alti livelli di suggestionabilità, capacità immaginativa, sensibilità a suggerimenti e attese contestuali e l’elemento del contagio... Ben poco di tutto questo sembra essere apprezzato da un gran numero di medici clinici."

Frankel nota che, come i terapeuti possono far regredire i pazienti sotto ipnosi fino a far loro recuperare ricordi dimenticati di "vite passate", così possono altrettanto facilmente farli progredire, fino a far loro "ricordare" il loro futuro. Questo procedimento suscita nei pazienti reazioni altrettanto intense di quelle che si manifestano nelle regressione o di quelle osservate nei pazienti "rapiti da alieni" di John Mack (di cui ci siamo occupati all’inizio del capitolo). "Queste persone non ingannano tanto gli specialisti quanto se stesse", dice Frankel. "Esse non riescono a distinguere le loro confabulazioni dalle loro esperienze."

Se non riusciamo a far fronte alle nostre difficoltà, se siamo oppressi da un senso di colpa per non avere sfruttato al meglio le nostre occasioni, non accoglieremmo di buon grado l’opinione professionale di un terapeuta con un diploma incorniciato sulla parete, il quale dicesse che non è colpa nostra, che noi siamo stati solo ingannati, e che i responsabili delle nostre disgrazie sono i satanisti, o gli stupratori o alieni provenienti da un altro pianeta? Non saremmo disposti a pagare con denaro sonante queste rassicurazioni? E non opporremmo resistenza a quegli scettici sapientoni che sostengono che il male è tutto nella nostra testa, o che il nostro greve carico ci è stato messo sulle spalle proprio da quegli stessi terapeuti che poi fanno mostra di alleggerirlo?

Quale formazione nel metodo scientifico e nell’esame critico, in statistica o persino sulla fallibilità umana hanno ricevuto questi terapeuti? La psicoanalisi non è una professione in cui si sviluppi un grande senso autocritico, ma, almeno, molti di coloro che la praticano hanno una laurea in medicina. La maggior parte dei programmi di studio di medicina permettono agli studenti di comprendere come funziona il metodo scientifico e come si arriva a un certo risultato. Molti di coloro che si occupano di casi di abusi sessuali pare che abbiano invece, nella migliore delle ipotesi, solo una semplice infarinatura scientifica. Della sanità mentale in America si occupano, nel rapporto di circa due a uno, più assistenti sociali che psichiatri o psicologi.

Secondo la maggior parte di questi terapeuti, il loro compito è quello di aiutare i loro pazienti, non di metterne in discussione le esperienze, di essere scettici o di sollevare dubbi. Qualunque cosa essi raccontino, per quanto strana, viene accettata. A volte i suggerimenti dei terapeuti non sono neppure tanto nascosti. Ecco, dalla "FMS Newsletter" della False Memory Syndrome Foundation (IV, 4, 1995, p. 3), una relazione del tutto nella norma:

"Il mio ex terapeuta ha attestato che crede ancora che mia madre sia una satanista, [e] che mio padre mi molestasse... Sono stati il sistema di credenze deliranti del mio terapista e le sue tecniche implicanti suggestione e persuasione a indurmi a credere in falsi ricordi. Quando dubitavo della realtà dei miei ricordi egli insisteva che erano veri. E non solo insisteva che era così, ma mi diceva che per stare bene dovevo non solo accettarli come reali ma ricordare tutto."

In un caso verificatosi nel 1994 nella contea di Allegheny, in Pennsylvania, una ragazza, Nicole Althaus, incoraggiata da un insegnante e dai terapeuti, accusò suo padre di avere abusato sessualmente di lei, facendolo arrestare. Nicole riferì anche di avere partorito tre figli, che erano stati uccisi dai suoi parenti, di essere stata stuprata in un ristorante affollato, e che sua nonna volava in giro su una scopa. La giuria trovò il terapista e la clinica psichiatrica locale colpevoli di negligenza, e li condannò a pagare a Nicole un risarcimento di più di un quarto di milione di dollari. Suo padre è uscito di prigione e lei si è riconciliata con i genitori. Il numero dei casi di questo genere sta aumentando di continuo.

Non può essere che la concorrenza fra terapeuti per procurarsi pazienti, e il loro ovvio interesse finanziario a praticare terapie prolungate, li rendano meno inclini a urtare la suscettibilità delle pazienti esprimendo dubbi sulle loro storie? I terapeuti si rendono conto del dilemma dinanzi a cui viene a trovarsi una paziente che, recatasi fiduciosamente da loro, si sente dire che la sua insonnia od obesità dipende da esperienze dimenticate come (in ordine di stranezza crescente) da abusi sessuali dei genitori, da rituali satanici o da rapimento da parte di alieni? Finché ci sono doveri etici o di altro genere, abbiamo bisogno di qualcosa di simile a esperimenti di controllo: per esempio si potrebbe mandare la stessa paziente da specialisti nei tre campi. C’è qualcuno di loro che dica: "No, il suo problema non è dovuto ad abusi sessuali dimenticati di cui è stata vittima nell’infanzia" (o a un rituale satanico dimenticato, o a un rapimento da parte di alieni ecc.)? Quanti di loro dicono: "C’è una spiegazione più semplice"? Mack si spinge invece addirittura al punto di dire con ammirazione a un suo paziente che sta vivendo "un’impresa eroica". Un gruppo di persone "rapite" da extraterrestri, ognuna con un’esperienza distinta ma simile, scrive:

"Molti di noi avevano finalmente trovato il coraggio di presentare le proprie esperienze a consulenti professionali, i quali avevano però evitato con imbarazzo l’argomento, avevano alzato in silenzio un sopracciglio o avevano interpretato l’esperienza come un sogno o un’allucinazione, e ci avevano "rassicurati" con condiscendenza dicendoci che sono cose che succedono, "ma non dovete preoccuparvi, voi siete fondamentalmente sani di mente". Grande! Non siamo pazzi, ma potremmo diventarlo prendendo sul serio le nostre esperienze!"

Con enorme sollievo, trovarono un terapeuta capace di immedesimarsi nei loro problemi, il quale, non solo accettò alla lettera le loro storie, ma aveva a sua volta numerose storie sugli alieni e notizie su manovre governative ad alto livello per nascondere ciò che si sapeva sugli Ufo.

Un terapeuta tipico dl pazienti rapiti dagli ufo trova i suoi pazienti in tre modi: alcuni gli scrivono lettere a un indirizzo fornito sulla quarta di copertina dei suoi libri; altri gli vengono mandati da colleghi (soprattutto da terapeuti specializzati anch’essi in rapimenti da parte di alieni); altri ancora arrivano da lui dopo una sua conferenza. Mi domando se arrivi mai alla sua porta un paziente del tutto all’oscuro dei racconti di rapimenti da parte di alieni e dei metodi e delle convinzioni del terapeuta stesso. Prima che paziente e terapeuta comincino a scambiarsi parole, sanno già molte cose l’uno dell’altro.

Un altro famoso terapeuta aiuta i suoi pazienti a ricordare le loro esperienze facendo loro leggere suoi articoli su rapimenti da parte di alieni. egli e gratificato quando ciò che essi ricordano infine sotto ipnosi assomiglia a ciò che ha descritto nei suoi articoli. La somiglianza fra i vari casi è una delle ragioni principali per credere che i rapimenti si verifichino effettivamente.

Uno fra i principali studiosi del fenomeno degli Ufo commenta che "quando l’ipnotista non ha una conoscenza adeguata dell’argomento [dei rapimenti da parte di alieni], la vera natura del rapimento potrebbe rimanere per sempre oscura". Possiamo intuire da quest’osservazione che il paziente può essere guidato dal terapeuta senza che questi se ne renda conto?

A volte, mentre ci addormentiamo, abbiamo la subitanea sensazione di cadere dall’alto, e sussultiamo. È il cosiddetto riflesso del trasalimento. Forse è un vestigio dei tempi lontani in cui i nostri progenitori dormivano sugli alberi. Ma perché mai dovremmo immaginare che quello sia un vero ricordo? Perché dovremmo supporre che, del grande tesoro di ricordi memorizzati nella nostra testa, nessuno possa formarsi o modificarsi a causa del modo in cui viene formulata una domanda quando siamo in uno stato d’animo favorevole alla suggestione, o per il piacere di raccontare o di udire una bella storia, o per aver confuso la realtà con qualcosa che abbiamo un tempo letto o udito?

 

Carl Sagan